Bronchiolite, pubblicate le nuove Linee Guida

Il documento pubblicato sull’Italian Journal of Pediatrics...

Bronchiolite, pubblicate le nuove Linee Guida

Il documento pubblicato sull’Italian Journal of Pediatrics riassume le ultime evidenze scientifiche sul tema: no a cortisone, antibiotici e broncodilatatori, sì a una maggiore informazione ai genitori

Bronchiolite, pubblicate le nuove Linee GuidaLe epidemie di bronchiolite che si sono verificate negli ultimi due anni in Italia e nel mondo hanno messo in difficoltà i sistemi sanitari a causa della conseguente saturazione dei posti letto nei reparti e nelle terapie intensive. La maggior parte dei ricoveri riguarda lattanti nel primo anno di vita.

Il principale agente eziologico della bronchiolite è il virus respiratorio sinciziale (VRS); si stima che questo virus infetti più del 60% dei bambini durante il primo anno di vita. La pandemia legata al COVID-19 ha comportato cambiamenti drastici nella curva epidemica del VRS. Le misure di sanità pubblica imposte dai vari Paesi tra cui l’Italia, in particolare i lockdown e la chiusura delle scuole, il distanziamento sociale, il lavaggio più frequente delle mani e l’utilizzo delle mascherine, hanno portato prima a una drastica riduzione del numero di casi di bronchiolite e delle ospedalizzazioni, e poi ad una recrudescenza del virus respiratorio sinciziale. Quando tali misure sono state revocate, si è infatti assistito ad un drastico aumento della circolazione del VRS con picchi in periodi atipici dell’anno ed un impatto importante sui servizi sanitari.

Per il contrasto a questo virus il nostro Paese si dota ora di nuove linee guida (1) che puntano all’uniformità e alla standardizzazione dei trattamenti oltre che alla corretta informazione dei genitori. Il documento, realizzato con l’egida della Società Italiana di Pediatria (SIP), della Società di Neonatologia (SIN), della Società per le Malattie Respiratorie Infantili (SIMRI) e di altre 13 società scientifiche pediatriche, è stato appena pubblicato sull’Italian Journal of Pediatrics ed aggiorna le linee guida del 2014 alla luce delle più recenti evidenze scientifiche.

“Questo documento – sottolinea Annamaria Staiano, Presidente della SIP e tra gli autori del paper - viene pubblicato in un momento in cui il servizio sanitario è stato messo a dura prova a causa di questo virus. È quindi importante fornire ai pediatri che lavorano sul territorio, in ospedale e nei Pronto Soccorsi, un aggiornamento sulle migliori pratiche per la gestione della bronchiolite con l’auspicio di arrivare ad un comune e condiviso approccio medico”.

Cortisone, antibiotici e broncodilatatori possono avere effetti collaterali

Nella pubblicazione si ribadisce che “si utilizzano spesso farmaci per i quali non vi sono evidenze e che questi farmaci possono anche causare effetti collaterali”, spiega Eugenio Baraldi, direttore del Dipartimento di Salute della Donna e del Bambino dell’AOU di Padova. Farmaci come il cortisone, gli antibiotici, ed i broncodilatatori non dovrebbero essere usati, mentre questo ancora accade spesso.

“Le Linee guida enfatizzano l’importanza di fornire informazioni ai genitori dei bambini piccoli per prevenire l’infezione, perché nella bronchiolite uno degli aspetti fondamentali è proprio quello della prevenzione, dal momento che, oltre all’ossigeno, non vi sono né antivirali né vaccini disponibili”, aggiunge l’esperto.

Tra le indicazioni di prevenzione contenute nel documento troviamo l’allattamento al seno, dal momento che il latte materno contiene anticorpi contro numerosi agenti infettivi e riduce il rischio di infezioni gravi da VRS e di ricovero per bronchiolite; poi lavare le mani con acqua e sapone o con un gel alcolico prima di toccare il bambino e chiedere di fare altrettanto alle altre persone che entrano in contatto con il piccolo. Ancora: usare la mascherina in caso di raffreddore quando ci si avvicina al bambino e se si ha il raffreddore astenersi dal baciarlo ed evitare di toccarsi la faccia; tenere lontano il bimbo da altri bambini o adulti con il raffreddore e, naturalmente, non fumare in casa poiché il fumo aumenta il rischio di infezione. Se il bambino è prematuro o affetto da malattie cardiache o polmonari chiedere al pediatra se vi sono le indicazioni all’utilizzo degli anticorpi monoclonali per la prevenzione delle infezioni da VRS. Tutte queste misure aiutano a prevenire anche le infezioni respiratorie causate da altri virus e batteri.

 

1. Manti S, Staiano A, Orfeo L, et al. UPDATE ‑ 2022 Italian guidelines on the management of bronchiolitis in infants. Ital J Pediatr. 2023;49(1):19.

Bronchiolite, pubblicate le nuove Linee GuidaLe epidemie di bronchiolite che si sono verificate negli ultimi due anni in Italia e nel mondo hanno messo in difficoltà i sistemi sanitari a causa della conseguente saturazione dei posti letto nei reparti e nelle terapie intensive. La maggior parte dei ricoveri riguarda lattanti nel primo anno di vita.

Il principale agente eziologico della bronchiolite è il virus respiratorio sinciziale (VRS); si stima che questo virus infetti più del 60% dei bambini durante il primo anno di vita. La pandemia legata al COVID-19 ha comportato cambiamenti drastici nella curva epidemica del VRS. Le misure di sanità pubblica imposte dai vari Paesi tra cui l’Italia, in particolare i lockdown e la chiusura delle scuole, il distanziamento sociale, il lavaggio più frequente delle mani e l’utilizzo delle mascherine, hanno portato prima a una drastica riduzione del numero di casi di bronchiolite e delle ospedalizzazioni, e poi ad una recrudescenza del virus respiratorio sinciziale. Quando tali misure sono state revocate, si è infatti assistito ad un drastico aumento della circolazione del VRS con picchi in periodi atipici dell’anno ed un impatto importante sui servizi sanitari.

Per il contrasto a questo virus il nostro Paese si dota ora di nuove linee guida (1) che puntano all’uniformità e alla standardizzazione dei trattamenti oltre che alla corretta informazione dei genitori. Il documento, realizzato con l’egida della Società Italiana di Pediatria (SIP), della Società di Neonatologia (SIN), della Società per le Malattie Respiratorie Infantili (SIMRI) e di altre 13 società scientifiche pediatriche, è stato appena pubblicato sull’Italian Journal of Pediatrics ed aggiorna le linee guida del 2014 alla luce delle più recenti evidenze scientifiche.

“Questo documento – sottolinea Annamaria Staiano, Presidente della SIP e tra gli autori del paper - viene pubblicato in un momento in cui il servizio sanitario è stato messo a dura prova a causa di questo virus. È quindi importante fornire ai pediatri che lavorano sul territorio, in ospedale e nei Pronto Soccorsi, un aggiornamento sulle migliori pratiche per la gestione della bronchiolite con l’auspicio di arrivare ad un comune e condiviso approccio medico”.

Cortisone, antibiotici e broncodilatatori possono avere effetti collaterali

Nella pubblicazione si ribadisce che “si utilizzano spesso farmaci per i quali non vi sono evidenze e che questi farmaci possono anche causare effetti collaterali”, spiega Eugenio Baraldi, direttore del Dipartimento di Salute della Donna e del Bambino dell’AOU di Padova. Farmaci come il cortisone, gli antibiotici, ed i broncodilatatori non dovrebbero essere usati, mentre questo ancora accade spesso.

“Le Linee guida enfatizzano l’importanza di fornire informazioni ai genitori dei bambini piccoli per prevenire l’infezione, perché nella bronchiolite uno degli aspetti fondamentali è proprio quello della prevenzione, dal momento che, oltre all’ossigeno, non vi sono né antivirali né vaccini disponibili”, aggiunge l’esperto.

Tra le indicazioni di prevenzione contenute nel documento troviamo l’allattamento al seno, dal momento che il latte materno contiene anticorpi contro numerosi agenti infettivi e riduce il rischio di infezioni gravi da VRS e di ricovero per bronchiolite; poi lavare le mani con acqua e sapone o con un gel alcolico prima di toccare il bambino e chiedere di fare altrettanto alle altre persone che entrano in contatto con il piccolo. Ancora: usare la mascherina in caso di raffreddore quando ci si avvicina al bambino e se si ha il raffreddore astenersi dal baciarlo ed evitare di toccarsi la faccia; tenere lontano il bimbo da altri bambini o adulti con il raffreddore e, naturalmente, non fumare in casa poiché il fumo aumenta il rischio di infezione. Se il bambino è prematuro o affetto da malattie cardiache o polmonari chiedere al pediatra se vi sono le indicazioni all’utilizzo degli anticorpi monoclonali per la prevenzione delle infezioni da VRS. Tutte queste misure aiutano a prevenire anche le infezioni respiratorie causate da altri virus e batteri.

 

1. Manti S, Staiano A, Orfeo L, et al. UPDATE ‑ 2022 Italian guidelines on the management of bronchiolitis in infants. Ital J Pediatr. 2023;49(1):19.

Ultimo aggiornamento: 12 Gennaio 2024

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