Sempre più studi indagano i sintomi extra-intestinali della celiachia ed il loro impatto sulla qualità di vita dei pazienti: tra questi vi sono anche i disturbi neurologici come insonnia e compromissione lieve delle funzioni neurocognitive
Una review (1) degli studi disponibili sull’argomento, condotta da un team di ricercatori statunitensi, conferma la maggiore prevalenza di insonnia nei soggetti celiaci e offre nuovi dati sulla possibile interferenza della malattia celiaca sulle funzioni neurocognitive.
I ricercatori hanno condotto una revisione sistematica secondo le linee guida Preferred Reporting Items for Systematic Reviews and Meta-Analyses. Sono stati consultati più database, tra cui PubMed, MEDLINE (OVID), Cochrane, Embase, Scopus, PsycINFO e Web of Science, dall'inizio al novembre 2023.
Tra i 1.775 articoli identificati, 38 studi sono stati selezionati per la revisione full-text e sette studi sono risultati idonei per l'inclusione nell'analisi finale, con una perfetta concordanza tra gli sperimentatori. Un totale di 259 pazienti celiaci sono stati inclusi negli studi che hanno indagato l'insonnia e 179 sono stati inclusi negli studi sul deterioramento cognitivo, con una predominanza di partecipanti di sesso femminile (72,7% negli studi sul deterioramento cognitivo e 59,63% negli studi sull'insonnia).
L’analisi dei dati ha rivelato nei pazienti celiaci una probabilità aumentata di avere insonnia (odds ratio combinato (OR) 1,83 (IC 95% 1.38-2.42), mentre non è stato possibile rilevare l’OR sui sintomi cognitivi per la mancanza di confronto con controlli sani.
Gli autori sottolineano che i risultati, nonostante una variazione nell’OR relativamente bassa, confermano l’associazione tra malattia celiachia e insonnia già evidenziata da precedenti studi.
I meccanismi alla base di questa associazione rimangono oggetto di indagine, con ipotesi attuali che indicano tre ambiti: la risposta del sistema immunitario al glutine, l'asse intestino-cervello o le carenze nutrizionali. Inoltre, sulla qualità del sonno possono influire alcuni sintomi spesso associati alla celiachia come reflusso acido, ansia, depressione e sindrome delle gambe senza riposo.
Un altro dato emerso da questa review riguarda i miglioramenti cognitivi osservati con la dieta priva di glutine, che, secondo gli autori, dimostra come le risposte infiammatorie innescate dal glutine possono influenzare l’equilibrio dei neurotrasmettitori, contribuendo a manifestazioni di deterioramento cognitivo come ad esempio la cosiddetta “nebbia cerebrale”.
Dalla review emerge anche la mancanza di studi con gruppi di controllo sani che permettano un’analisi comparativa tra celiaci e individui non affetti da celiachia in termini di funzioni cognitive. Inoltre, studi longitudinali potrebbero offrire approfondimenti sulla progressione nel tempo del deterioramento cognitivo nei pazienti celiaci, facendo luce su potenziali meccanismi e interventi per mitigare i disturbi cognitivi in questa popolazione.
In conclusione gli autori consigliano ai medici di prendere in considerazione lo screening per disturbi del sonno e deterioramento cognitivo per i pazienti a cui è stata diagnosticata la celiachia, con l’obiettivo di facilitare la diagnosi tempestiva di problemi correlati all’insonnia e auspicano inoltre ulteriori ricerche per definire meglio i meccanismi per cui la malattia celiaca può portare a disturbi neurocognitivi e del sonno e, di conseguenza, identificare opzioni di trattamento efficaci.
Ultimo aggiornamento: 7 Ottobre 2024
Password dimenticata
Indirizzo email non valido
Inserisca il suo indirizzo email. Riceverà un messaggio con il link per effettuare il reset della password.