Gli algoritmi digitali entrano negli studi di medicina generale a sostegno dei medici per la prescrizione di nirmatrelvir/ritonavir, attualmente l’unico antivirale contro COVID-19 prescrivibile dai medici di medicina generale secondo le linee guida Aifa.
A rendere possibile questo importante passo in avanti nella prescrizione del farmaco è la collaborazione tra Cittadinanzattiva e FIMMG (Federazione Italiana Medici di Famiglia) attraverso la software house NetMedica Italia, già protagonista nel pieno della pandemia di altre importanti innovazioni per facilitare la campagna di vaccinazione anti-COVID-19.
“Il nuovo algoritmo consente di semplificare il processo di accesso al farmaco, supportando i medici di medicina generale nel percorso di analisi di eleggibilità e nella prescrizione del farmaco. Questo significa che il medico può ora prendere la migliore decisione possibile, considerando ogni dato clinico rilevante in suo possesso” spiega Nicola Calabrese, vicesegretario Nazionale FIMMG e Presidente NetMedica Italia.
“Di fatto la medicina generale è pronta ad assumere questa opportunità e ha a disposizione un ulteriore strumento di supporto per essere efficace ed appropriata - aggiunge Silvestro Scotti, Segretario Nazionale FIMMG. “Portare il processo decisionale e professionale nello studio del medico di famiglia e supportarlo nell’analisi della eleggibilità e delle possibili interazioni farmacologiche che possono limitare o controindicare la prescrizione è un passaggio decisivo, ma soprattutto permette di individuare già prima i pazienti, che qualora contagiati possano avere accesso alla terapia antivirale con abbreviazione dei tempi di accesso alle cure, punto fondamentale nell’uso di queste terapie”.
Estremamente complesso e prolungato è infatti il percorso necessario all’individuazione dell’eleggibilità del paziente e alla definizione del relativo piano terapeutico.
Semplificando: al medico di medicina generale spetta il compito di capire se il paziente è candidabile al trattamento, valutare i fattori di rischio (quali ad esempio una patologia oncologica, diabete, obesità o broncopneumopatia), individuare nella storia clinica eventuali fattori di esclusione (come una compromissione renale o epatica severa) e assicurarsi che non ci siano problemi per l’eventuale assunzione di farmaci che possono rappresentare controindicazioni al trattamento.
“Si tratta di uno strumento importante per consentire ai cittadini un accesso facile e sicuro ai farmaci disponibili per la cura di COVID-19. Attraverso questi strumenti digitali, si consolida il rapporto di fiducia fra medico di famiglia e cittadino. La digitalizzazione, utilizzata per accorciare i tempi, sburocratizzare le procedure, fornire cure più appropriate e personalizzate, è una grande sfida per il futuro del nostro servizio sanitario e per tutelare i diritti dei pazienti, ovunque risiedano”, dichiara Anna Lisa Mandorino, Segretaria generale di Cittadinanzattiva.
Ultimo aggiornamento: 23 Settembre 2022
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