Come la teledermatologia ha trasformato la telemedicina negli...

La pandemia di COVID-19 ha spinto molti medici ad avvicinarsi...

Come la teledermatologia ha trasformato la telemedicina negli Stati Uniti

La pandemia di COVID-19 ha spinto molti medici ad avvicinarsi alla telemedicina. Le tecnologie digitali e la sempre maggiore facilità di condivisione dei dati sono così diventati strumenti fondamentali per la diagnosi a distanza di patologie, teleconsulti e monitoraggio di parametri o terapie per trattare in sicurezza i pazienti. Il caso emblematico degli Stati Uniti e del successo del programma di teledermatologia del Permanente Medical Group.

Come la teledermatologia ha trasformato la telemedicina negli Stati UnitiLe misure di distanziamento sociale imposte dalla pandemia e le preoccupazioni sulla trasmissione di SARS-CoV-2 hanno trasformato la fornitura di assistenza sanitaria in tutto il mondo riducendo in modo significativo il numero di accessi dei pazienti negli ospedali e negli studi medici per problemi di salute non direttamente correlati a COVID-19. In risposta a tale situazione gli strumenti di telemedicina come il programma di teledermatologia del Permanente Medical Group (TPMG) degli Stati Uniti mostrano come sia possibile garantire la continuità di cura anche in momenti particolarmente critici come quelli dei lockdown.

Gli Stati Uniti hanno sofferto per decenni una carenza a livello nazionale di specialisti in dermatologia: un recente articolo pubblicato JAMA riferiva che nel 2016 vi erano meno di 3,4 dermatologi ogni 100.000 persone. Il dato assumeva ulteriore rilievo se riferito all’aumentare dell’età media della popolazione ed al conseguente aumento previsto di patologie dermatologiche.

È stato proprio questo squilibrio esistente tra bisogni sanitari ed offerta limitata di specialisti che ha portato il TPMG a sviluppare un progetto di teledermatologia che è oggi uno dei più importanti del paese, con oltre 170.000 interazioni virtuali tra dermatologi e pazienti nel 2019. Dal suo avvio, il programma di teledermatologia del TPMG ha ospitato più di 200.000 videovisite ed all'inizio del 2020, prima della pandemia di COVID-19, il 70% delle visite dermatologiche effettuate nella sola area della California settentrionale sono state condotte utilizzando la telemedicina. Mentre negli ultimi due mesi della pandemia, oltre il 95% delle visite dermatologiche sono state virtuali.

La applicazione della telemedicina in ambito dermatologico è molto semplice e del tutto simile a una visita in ambulatorio, tranne per il fatto che si utilizza uno smartphone, un tablet o un pc per comunicare con il medico in comodità e sicurezza direttamente dalla propria abitazione. Il paziente che riscontra una lesione o un neo sospetto sul proprio corpo deve infatti semplicemente scattare una foto dell’area cutanea interessata ed inviarla al proprio medico di medicina generale, il quale a sua volta potrà richiedere al paziente una valutazione più approfondita o decidere se coinvolgere un dermatologo per un consulto specialistico. Quest’ultimo potrà infine decidere se prescrivere una terapia o se procedere ad una valutazione di persona ed all’esecuzione di una biopsia cutanea.

Nell’attuale contesto caratterizzato dall’onnipresenza dei dispositivi digitali e dal loro sempre più facile utilizzo per scattare ed inviare foto in tempo reale, la dermatologia si è mostrata un’area terapeutica particolarmente adatta alla telemedicina. Numerose sono infatti le conferme provenienti dalla letteratura scientifica che mostrano come le diagnosi di teledermatologia possano essere accurate, comportare un’elevata soddisfazione da parte del paziente e consentire un migliore accesso ai dermatologi nelle aree in cui il loro numero è limitato o i tempi di attesa sono elevati.

Un altro lavoro recente pubblicato su JAAD International conferma che la telemedicina rappresenta uno strumento accurato ed efficiente nella diagnosi e nella gestione terapeutica della dermatite atopica, ottimizzando le visite dermatologiche per i pazienti con problemi più severi ed evitando la necessità di fissare visite specialistiche nei casi meno gravi che possono essere adeguatamente trattati nell'ambito delle cure primarie.

Il successo del programma di teledermatologia del TPMG fornisce indicazioni utili su come sia possibile assicurare continuità di cura ai pazienti in momenti di crisi, ma non solo. La telemedicina dimostra come sia possibile realizzare un approccio alla cura centrato sul paziente senza che si renda necessaria una visita in presenza. La teledermatologia ha mostrato infatti come sia possibile assicurare prestazioni grazie all’impiego di strumenti digitali. Gli Stati Uniti hanno intensificato notevolmente la strategia di telemedicina ed oggi quasi l'80% delle cure ambulatoriali a livello di sistema viene fornito attraverso visite in remoto grazie all’utilizzo di foto e video inviati tramite smartphone. I pazienti hanno la possibilità di scegliere come vogliono entrare in contatto con il proprio medico - tramite video, telefono, app di messaggistica o visita in presenza – e sembrano apprezzare questa nuova modalità di interazione che unisce la possibilità di avere un accesso tempestivo alle cure alla comodità di parlare con il proprio medico da casa.

Come la teledermatologia ha trasformato la telemedicina negli Stati UnitiLe misure di distanziamento sociale imposte dalla pandemia e le preoccupazioni sulla trasmissione di SARS-CoV-2 hanno trasformato la fornitura di assistenza sanitaria in tutto il mondo riducendo in modo significativo il numero di accessi dei pazienti negli ospedali e negli studi medici per problemi di salute non direttamente correlati a COVID-19. In risposta a tale situazione gli strumenti di telemedicina come il programma di teledermatologia del Permanente Medical Group (TPMG) degli Stati Uniti mostrano come sia possibile garantire la continuità di cura anche in momenti particolarmente critici come quelli dei lockdown.

Gli Stati Uniti hanno sofferto per decenni una carenza a livello nazionale di specialisti in dermatologia: un recente articolo pubblicato JAMA riferiva che nel 2016 vi erano meno di 3,4 dermatologi ogni 100.000 persone. Il dato assumeva ulteriore rilievo se riferito all’aumentare dell’età media della popolazione ed al conseguente aumento previsto di patologie dermatologiche.

È stato proprio questo squilibrio esistente tra bisogni sanitari ed offerta limitata di specialisti che ha portato il TPMG a sviluppare un progetto di teledermatologia che è oggi uno dei più importanti del paese, con oltre 170.000 interazioni virtuali tra dermatologi e pazienti nel 2019. Dal suo avvio, il programma di teledermatologia del TPMG ha ospitato più di 200.000 videovisite ed all'inizio del 2020, prima della pandemia di COVID-19, il 70% delle visite dermatologiche effettuate nella sola area della California settentrionale sono state condotte utilizzando la telemedicina. Mentre negli ultimi due mesi della pandemia, oltre il 95% delle visite dermatologiche sono state virtuali.

La applicazione della telemedicina in ambito dermatologico è molto semplice e del tutto simile a una visita in ambulatorio, tranne per il fatto che si utilizza uno smartphone, un tablet o un pc per comunicare con il medico in comodità e sicurezza direttamente dalla propria abitazione. Il paziente che riscontra una lesione o un neo sospetto sul proprio corpo deve infatti semplicemente scattare una foto dell’area cutanea interessata ed inviarla al proprio medico di medicina generale, il quale a sua volta potrà richiedere al paziente una valutazione più approfondita o decidere se coinvolgere un dermatologo per un consulto specialistico. Quest’ultimo potrà infine decidere se prescrivere una terapia o se procedere ad una valutazione di persona ed all’esecuzione di una biopsia cutanea.

Nell’attuale contesto caratterizzato dall’onnipresenza dei dispositivi digitali e dal loro sempre più facile utilizzo per scattare ed inviare foto in tempo reale, la dermatologia si è mostrata un’area terapeutica particolarmente adatta alla telemedicina. Numerose sono infatti le conferme provenienti dalla letteratura scientifica che mostrano come le diagnosi di teledermatologia possano essere accurate, comportare un’elevata soddisfazione da parte del paziente e consentire un migliore accesso ai dermatologi nelle aree in cui il loro numero è limitato o i tempi di attesa sono elevati.

Un altro lavoro recente pubblicato su JAAD International conferma che la telemedicina rappresenta uno strumento accurato ed efficiente nella diagnosi e nella gestione terapeutica della dermatite atopica, ottimizzando le visite dermatologiche per i pazienti con problemi più severi ed evitando la necessità di fissare visite specialistiche nei casi meno gravi che possono essere adeguatamente trattati nell'ambito delle cure primarie.

Il successo del programma di teledermatologia del TPMG fornisce indicazioni utili su come sia possibile assicurare continuità di cura ai pazienti in momenti di crisi, ma non solo. La telemedicina dimostra come sia possibile realizzare un approccio alla cura centrato sul paziente senza che si renda necessaria una visita in presenza. La teledermatologia ha mostrato infatti come sia possibile assicurare prestazioni grazie all’impiego di strumenti digitali. Gli Stati Uniti hanno intensificato notevolmente la strategia di telemedicina ed oggi quasi l'80% delle cure ambulatoriali a livello di sistema viene fornito attraverso visite in remoto grazie all’utilizzo di foto e video inviati tramite smartphone. I pazienti hanno la possibilità di scegliere come vogliono entrare in contatto con il proprio medico - tramite video, telefono, app di messaggistica o visita in presenza – e sembrano apprezzare questa nuova modalità di interazione che unisce la possibilità di avere un accesso tempestivo alle cure alla comodità di parlare con il proprio medico da casa.


Ultimo aggiornamento: 23 Settembre 2022

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