Dolore: dopo oltre 40 anni rivista ed ampliata la sua definizione
La definizione di dolore elaborata nel 1979, universalmente...
Dolore: dopo oltre 40 anni rivista ed ampliata la sua definizione
La definizione di dolore elaborata nel 1979, universalmente accettata ed utilizzata, è stata per la prima volta riformulata dalla Task Force della International Association for the Study of Pain presieduta da Srinivasa N. Raja. La nuova definizione ora integra aspetti biologici, psicologici e sociali e ne evidenzia la natura complessa e personale.
La definizione di dolore elaborata nel 1979 ed universalmente accettata ed utilizzata è stata per la prima volta riformulata dalla Task Force della International Association for the Study of Pain (IASP) presieduta da Srinivasa N. Raja, della Johns Hopkins University, Baltimora.
“La Task Force – ha dichiarato Srinivasa N. Raja - ha lavorato con l’intento di descrivere meglio le sfumature e la complessità del dolore, nella speranza che la nuova definizione possa portare a una migliore valutazione e gestione del dolore. Il dolore non è semplicemente una sensazione, né si può limitare a quei segnali che a causa di danni ai tessuti viaggiano attraverso il sistema nervoso. Grazie ad una migliore comprensione dell'esperienza del dolore potremo essere in grado, attraverso un approccio interdisciplinare, di integrare una varietà di terapie per personalizzare il trattamento del dolore”.
Cosa cambia
La precedente definizione, messa a punto dalla IASP nel 1979 ed accettata a livello globale, considerava il dolore come "una esperienza sensoriale ed emotiva spiacevole associata o simile a quella associata a un danno tissutale reale o potenziale". Nel corso degli anni i progressi avvenuti nella comprensione del dolore nel suo senso più ampio hanno legittimato una rivalutazione della definizione, che viene ora ad essere ampliata dall'aggiunta di sei note importanti in grado di offrire un ulteriore prezioso inquadramento del problema.
Le sei note integrative
I sei punti che compongono le note integrative sottolineano le tre dimensioni interconnesse dell'esperienza del dolore: biologica, psicologica, e sociale, evidenziandone la natura complessa e personale.
- Il dolore è sempre un'esperienza personale influenzata a vari livelli da fattori biologici, psicologici e sociali.
- Il dolore e la nocicezione sono fenomeni diversi. Il dolore non può essere dedotto solo dall'attività neurosensoriale.
- Le persone apprendono il concetto di dolore attraverso le loro esperienze di vita.
- Il racconto di un'esperienza dolorosa dovrebbe essere rispettato.
- Sebbene il dolore di solito abbia un ruolo adattativo, può avere effetti negativi sulla funzionalità e il benessere sociale e psicologico.
- La descrizione verbale è solo uno dei numerosi modi per esprimere il dolore; l’incapacità di comunicare non nega la possibilità che un essere umano o un animale provi dolore.
Raja SN, et al. The revised International Association for the Study of Pain definition of pain: concepts, challenges, and compromises. Pain. 2020 May 23. doi: 10.1097/j.pain.0000000000001939. Online ahead of print.
La definizione di dolore elaborata nel 1979 ed universalmente accettata ed utilizzata è stata per la prima volta riformulata dalla Task Force della International Association for the Study of Pain (IASP) presieduta da Srinivasa N. Raja, della Johns Hopkins University, Baltimora.
“La Task Force – ha dichiarato Srinivasa N. Raja - ha lavorato con l’intento di descrivere meglio le sfumature e la complessità del dolore, nella speranza che la nuova definizione possa portare a una migliore valutazione e gestione del dolore. Il dolore non è semplicemente una sensazione, né si può limitare a quei segnali che a causa di danni ai tessuti viaggiano attraverso il sistema nervoso. Grazie ad una migliore comprensione dell'esperienza del dolore potremo essere in grado, attraverso un approccio interdisciplinare, di integrare una varietà di terapie per personalizzare il trattamento del dolore”.
Cosa cambia
La precedente definizione, messa a punto dalla IASP nel 1979 ed accettata a livello globale, considerava il dolore come "una esperienza sensoriale ed emotiva spiacevole associata o simile a quella associata a un danno tissutale reale o potenziale". Nel corso degli anni i progressi avvenuti nella comprensione del dolore nel suo senso più ampio hanno legittimato una rivalutazione della definizione, che viene ora ad essere ampliata dall'aggiunta di sei note importanti in grado di offrire un ulteriore prezioso inquadramento del problema.
Le sei note integrative
I sei punti che compongono le note integrative sottolineano le tre dimensioni interconnesse dell'esperienza del dolore: biologica, psicologica, e sociale, evidenziandone la natura complessa e personale.
- Il dolore è sempre un'esperienza personale influenzata a vari livelli da fattori biologici, psicologici e sociali.
- Il dolore e la nocicezione sono fenomeni diversi. Il dolore non può essere dedotto solo dall'attività neurosensoriale.
- Le persone apprendono il concetto di dolore attraverso le loro esperienze di vita.
- Il racconto di un'esperienza dolorosa dovrebbe essere rispettato.
- Sebbene il dolore di solito abbia un ruolo adattativo, può avere effetti negativi sulla funzionalità e il benessere sociale e psicologico.
- La descrizione verbale è solo uno dei numerosi modi per esprimere il dolore; l’incapacità di comunicare non nega la possibilità che un essere umano o un animale provi dolore.
Raja SN, et al. The revised International Association for the Study of Pain definition of pain: concepts, challenges, and compromises. Pain. 2020 May 23. doi: 10.1097/j.pain.0000000000001939. Online ahead of print.
Ultimo aggiornamento: 23 Settembre 2022