Insufficiente controllo della malattia e uso non corretto dei corticosteroidi orali: è questo il quadro che emerge da uno studio appena pubblicato condotto sui pazienti con diagnosi di asma lieve e sui comportamenti adottati nella vita di tutti i giorni
I pazienti con asma tendono ad avere un insufficiente controllo della malattia e a fare un uso non corretto dei corticosteroidi orali: è questo il quadro che emerge da uno studio (1) appena pubblicato condotto sui pazienti con diagnosi di asma lieve e sui comportamenti adottati nella vita di tutti i giorni. I risultati suggeriscono che esiste un problema di consapevolezza a cui i medici dovrebbero porre rimedio, anche per limitare l’abuso dei corticosteroidi orali.
Attraverso l’utilizzo della tecnica del Computer-Assisted Personal Interviewing (CAPI), ai partecipanti è stato somministrato un questionario composto da 25 domande a risposta multipla su diagnosi, sintomi, comorbilità, strategia di trattamento e qualità di vita.
Complessivamente, 258 pazienti sono stati considerati per l'analisi.
Come risultati più rilevanti, il 45% degli intervistati ha dichiarato che la diagnosi era stata posta da uno pneumologo, dal medico di medicina generale (31%), da un allergologo (24%) o da un altro specialista (1%). Metà dei pazienti soffriva di asma da più di 10 anni, il 21% da 5-10 anni ed il 29% da meno di 5 anni. Un soggetto su cinque (22%) ha riferito di avere sperimentato manifestazioni cliniche severe. Il 61% soffriva spesso di tosse secca, il 49% di wheezing, il 42% di oppressione al torace e il 40% di dispnea. In molti casi era presente più di un sintomo. Il 52% degli intervistati ha dichiarato di avere più di un’esacerbazione all’anno, il 24% più di due. Il 7% dei pazienti ha riferito di essere andato al Pronto Soccorso almeno una volta all’anno per un attacco d’asma. Soltanto un terzo degli intervistati (28%) ha dichiarato una corretta aderenza alle indicazioni terapeutiche ricevute, mentre il 72% lo faceva in maniera discontinua. Il 22% utilizzava corticosteroidi orali in modo intermittente. Il 72% del campione ha giudicato insoddisfacente la propria qualità della vita.
“I nostri risultati evidenziano la scarsa consapevolezza dei pazienti riguardo alla vera severità della malattia, descritta come “asma lieve” nonostante la presenza di sintomi acuti e la necessità di farmaci di emergenza, come riferito dagli stessi pazienti – commentano gli autori – Questa mancanza di una percezione realistica della rilevanza e della gravità della malattia consolida la convinzione dei pazienti che la propria gestione “al bisogno” dell’asma rappresenti una strategia ottimale sebbene quest’attitudine possa di fatto aumentare il rischio di fatalità legate all’asma, specialmente tra i giovani”.
Al di fuori del contesto ospedaliero/specialistico, il carico di asma lieve non è ancora trascurabile e l'approccio terapeutico non è corretto. In particolare, l'uso riferito di corticosteroidi orali risulta sproporzionato. Questi dati suggeriscono la necessità di ulteriori sforzi per aumentare la consapevolezza della malattia e migliorarne il controllo.
Ultimo aggiornamento: 12 Gennaio 2024
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