I pazienti che passano da una terapia di mantenimento basata su inalatori pressurizzati ad una basata su inalatori a polvere secca riducono di oltre la metà le emissioni di CO2 e mantengono il controllo dell'asma.
Quali sono gli effetti del passaggio da una terapia di mantenimento basata sull'inalatore spay pressurizzato predosato (pressurized metered dose inhaler, pMdi) a una basata sull'inalatore a polvere secca (dry powder inhalers, Dpi) rispetto al mantenimento della cura abituale sulle emissioni di gas serra (anidride carbonica equivalente) e sul controllo dell'asma?
Su Thorax sono stati pubblicati i risultati finali ottenuti su un sottoinsieme di 2236 (53%) pazienti del Salford Lung Study in Asthma che al basale stavano usando una terapia di controllo basata su pMdi.
Durante lo studio i pazienti sono stati randomizzati a fluticasone furoato/vilanterolo (FF/VI) tramite ELLIPTA DPI (passati da pMdi a Dpi) (n=1081) o hanno continuato il loro trattamento abituale (n=1155). Le emissioni annuali di CO2 (kg) sono state calcolate per il numero totale di inalatori prescritti.
Il controllo dell'asma è stato valutato dalla proporzione di ACT responders (composto dal punteggio totale ACT ≥20 e/o aumento dal basale ≥3). I gruppi erano ben abbinati per quanto riguarda le caratteristiche demografiche e per il punteggio totale dell'Asthma Control Test (ACT) al basale (età media: 49 anni; punteggio ACT medio: cura abituale, 16,6; FF/ACT cura, 16,6; FF/VI, 16,5). Le emissioni annuali di CO2 kg per paziente erano significativamente inferiori con il trattamento FF/VI Dpi (gruppo 'switch') rispetto al gruppo che ha continuato la terapia usuale.
Il controllo dell'asma è risultato costantemente superiore nei 12 mesi di studio nel gruppo FF/VI Dpi rispetto alle cure abituali.
Ultimo aggiornamento: 23 Settembre 2022
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