Ulcere cutanee croniche degli arti inferiori: nuovo protocollo...

Queste lesioni riguardano l'1-2% della popolazione e sono...

Ulcere cutanee croniche degli arti inferiori: nuovo protocollo terapeutico a base di tobramicina

Queste lesioni riguardano l'1-2% della popolazione e sono dolorose, limitano l'igiene personale e possono portare all’immobilità. Uno studio mostra come un antibiotico oftalmico sia in grado di migliorare sensibilmente lo stato delle ferite e la qualità della vita dei pazienti

UlcereLe ulcere cutanee croniche del piede e della gamba riguardano l'1-2% della popolazione e possono essere estremamente dolorose, limitare la socialità e l'igiene personale, provocare assenze dal lavoro e portare all’immobilità.

Uno studio condotto all'IDI-IRCCS, Istituto Dermopatico dell'Immacolata di Roma in collaborazione con l'Istituto Superiore di Sanità, l'Università degli Studi di Salerno e Kelyon di Napoli dimostra che un nuovo protocollo terapeutico a base di tobramicina, un antibiotico da tempo utilizzato in oftalmologia per il trattamento di infezioni oculari come la congiuntivite batterica, è in grado di migliorare sensibilmente lo stato di queste lesioni e la qualità della vita dei pazienti.

I ricercatori hanno sottoposto un uomo e 4 donne con ulcere croniche molto gravi e avanzate, persistenti da più di tre anni e infettate da Pseudomonas Aeruginosa, a  un protocollo off-label con garze grasse o siliconate impregnate di unguento a base di tobramicina 0,3% applicate quotidianamente. Il risultato è stato un miglioramento rapido dello stato delle lesioni e la guarigione entro 90 giorni di ulcere precedentemente trattate per mesi con altri antibiotici senza alcun risultato, ma anzi con progressivo peggioramento del quadro clinico. È la prima volta che un antibiotico per uso topico oftalmico ottiene un tale risultato sulla cute.

 

La superinfezione batterica
Le ulcere cutanee rappresentano circa il 70% di tutte le ferite croniche e spesso vanno incontro a una superinfezione batterica provocata frequentemente da Pseudomonas Aeruginosa, un batterio multifarmaco-resistente che contribuisce alla cronicizzazione di queste ferite.

Pseudomonas  Aeruginosa appartiene al gruppo dei patogeni cosiddetti ESKAPE (Enterococcus faecium, Staphylococcus aureus, Klebsiella pneumoniae, Acinetobacter baumannii, Pseudomonas aeruginosa, appunto, ed Enterobacter) microrganismi significativamente coinvolti nel fenomeno delle infezioni ospedaliere. L'Organizzazione Mondiale della Sanità include Pseudomonas Aeruginosa tra i patogeni che richiedono urgentemente antibiotici più efficaci.

 

Lo studio
Dal 2018 al 2022, presso l'Istituto Dermopatico dell'Immacolata Corrado Cirielli e Antonio Facchiano hanno coordinato uno studio in cui sono stati raccolti 3.798 tamponi di ulcera della gamba da 2.239 pazienti, uomini e donne di 66 anni di età media. Come ci si aspettava, la colonizzazione batterica era presente nell'80% dei casi. Nel 28% di questi, c’era Pseudomonas Aeruginosa multifarmaco-resistente che era sensibile alla tobramicina nell'80% dei casi.

In seguito alla raccolta di queste informazioni, l’efficacia clinica dell’antibiotico è stata valutata in uno studio che ha coinvolto 5 casi, un uomo e quattro donne tra 60 e 86 anni, che presentavano ulcere flebolinfatiche sulla gamba e sul piede, tutte infette da Pseudomonas multifarmaco-resistente e con un diametro da 10 × 3 cm fino all'intera superficie della gamba, tutte presenti da almeno 7 mesi e fino a 8 anni, e tutte resistenti a terapie antibiotiche basate su precedenti antibiogrammi. Le condizioni dei 5 pazienti erano gravi: forte infiammazione e dolore, abbondante produzione di essudato, immobilizzazione a letto da mesi e qualità della vita estremamente scarsa.

Già dall'inizio del trattamento c’è stata una riduzione dell'infiammazione e del dolore e col tempo in tutti i cinque casi, il nuovo protocollo ha portato all'eradicazione di Pseudomonas dalle ulcere.

“La nostra speranza è che il nuovo trattamento con garze medicate alla tobramicina, per il quale l’IDI-IRCCS e l’ISS hanno depositato domanda di brevetto, si trasformi presto in un trattamento locale, eseguibile anche al domicilio dei pazienti affetti da ulcere croniche  – dichiara Francesco Facchiano, Oncologia e Medicina Molecolare dell’ISS, co-autore della pubblicazione -. Queste lesioni croniche hanno spesso un’origine vascolare o metabolica, per esempio riguardano persone affette da diabete, oppure sono successive a interventi chirurgici riparativi o ricostruttivi in seguito ad altre patologie inclusi i tumori cutanei, i traumi e le patologie vascolari. Le ulcere croniche sono un problema con un forte impatto anche per la popolazione anziana costretta a letto, e in questo caso vanno considerate anche le ulcere da decubito”.

1. Cirielli C, Facchiano F, Picardo M, et al. Topical use of tobramycin: A possible innovative treatment of severe skin chronic ulcers. Exp Dermatol. 2024 Jul;33(7):e15131. doi: 10.1111/exd.15131.

UlcereLe ulcere cutanee croniche del piede e della gamba riguardano l'1-2% della popolazione e possono essere estremamente dolorose, limitare la socialità e l'igiene personale, provocare assenze dal lavoro e portare all’immobilità.

Uno studio condotto all'IDI-IRCCS, Istituto Dermopatico dell'Immacolata di Roma in collaborazione con l'Istituto Superiore di Sanità, l'Università degli Studi di Salerno e Kelyon di Napoli dimostra che un nuovo protocollo terapeutico a base di tobramicina, un antibiotico da tempo utilizzato in oftalmologia per il trattamento di infezioni oculari come la congiuntivite batterica, è in grado di migliorare sensibilmente lo stato di queste lesioni e la qualità della vita dei pazienti.

I ricercatori hanno sottoposto un uomo e 4 donne con ulcere croniche molto gravi e avanzate, persistenti da più di tre anni e infettate da Pseudomonas Aeruginosa, a  un protocollo off-label con garze grasse o siliconate impregnate di unguento a base di tobramicina 0,3% applicate quotidianamente. Il risultato è stato un miglioramento rapido dello stato delle lesioni e la guarigione entro 90 giorni di ulcere precedentemente trattate per mesi con altri antibiotici senza alcun risultato, ma anzi con progressivo peggioramento del quadro clinico. È la prima volta che un antibiotico per uso topico oftalmico ottiene un tale risultato sulla cute.

 

La superinfezione batterica
Le ulcere cutanee rappresentano circa il 70% di tutte le ferite croniche e spesso vanno incontro a una superinfezione batterica provocata frequentemente da Pseudomonas Aeruginosa, un batterio multifarmaco-resistente che contribuisce alla cronicizzazione di queste ferite.

Pseudomonas  Aeruginosa appartiene al gruppo dei patogeni cosiddetti ESKAPE (Enterococcus faecium, Staphylococcus aureus, Klebsiella pneumoniae, Acinetobacter baumannii, Pseudomonas aeruginosa, appunto, ed Enterobacter) microrganismi significativamente coinvolti nel fenomeno delle infezioni ospedaliere. L'Organizzazione Mondiale della Sanità include Pseudomonas Aeruginosa tra i patogeni che richiedono urgentemente antibiotici più efficaci.

 

Lo studio
Dal 2018 al 2022, presso l'Istituto Dermopatico dell'Immacolata Corrado Cirielli e Antonio Facchiano hanno coordinato uno studio in cui sono stati raccolti 3.798 tamponi di ulcera della gamba da 2.239 pazienti, uomini e donne di 66 anni di età media. Come ci si aspettava, la colonizzazione batterica era presente nell'80% dei casi. Nel 28% di questi, c’era Pseudomonas Aeruginosa multifarmaco-resistente che era sensibile alla tobramicina nell'80% dei casi.

In seguito alla raccolta di queste informazioni, l’efficacia clinica dell’antibiotico è stata valutata in uno studio che ha coinvolto 5 casi, un uomo e quattro donne tra 60 e 86 anni, che presentavano ulcere flebolinfatiche sulla gamba e sul piede, tutte infette da Pseudomonas multifarmaco-resistente e con un diametro da 10 × 3 cm fino all'intera superficie della gamba, tutte presenti da almeno 7 mesi e fino a 8 anni, e tutte resistenti a terapie antibiotiche basate su precedenti antibiogrammi. Le condizioni dei 5 pazienti erano gravi: forte infiammazione e dolore, abbondante produzione di essudato, immobilizzazione a letto da mesi e qualità della vita estremamente scarsa.

Già dall'inizio del trattamento c’è stata una riduzione dell'infiammazione e del dolore e col tempo in tutti i cinque casi, il nuovo protocollo ha portato all'eradicazione di Pseudomonas dalle ulcere.

“La nostra speranza è che il nuovo trattamento con garze medicate alla tobramicina, per il quale l’IDI-IRCCS e l’ISS hanno depositato domanda di brevetto, si trasformi presto in un trattamento locale, eseguibile anche al domicilio dei pazienti affetti da ulcere croniche  – dichiara Francesco Facchiano, Oncologia e Medicina Molecolare dell’ISS, co-autore della pubblicazione -. Queste lesioni croniche hanno spesso un’origine vascolare o metabolica, per esempio riguardano persone affette da diabete, oppure sono successive a interventi chirurgici riparativi o ricostruttivi in seguito ad altre patologie inclusi i tumori cutanei, i traumi e le patologie vascolari. Le ulcere croniche sono un problema con un forte impatto anche per la popolazione anziana costretta a letto, e in questo caso vanno considerate anche le ulcere da decubito”.

1. Cirielli C, Facchiano F, Picardo M, et al. Topical use of tobramycin: A possible innovative treatment of severe skin chronic ulcers. Exp Dermatol. 2024 Jul;33(7):e15131. doi: 10.1111/exd.15131.

Ultimo aggiornamento: 31 Luglio 2024

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